Oscillazione dei mercati: un punto di rendimento, in positivo o in negativo, può significare differenze rilevanti, nell’ordine di centinaia di euro al mese per i più giovani. A fronte di un investimento di 200 euro al mese in una linea bilanciata di un fondo aperto, un 30enne otterrà 6.648 euro; un 60enne 728 euro.
Le simulazioni (caso base) rivelano come, due punti di percentuali di differenza nel rendimento, possono significare una discrepanza di 2.000 euro all’anno per un 30enne, per una differenza del 41%.
Guardando all’andamento degli ultimi 10 anni dei tre principali strumenti di previdenza integrativa (fondi pensione negoziali, fondi aperti e PIP), si va dallo 0,2% delle linee obbligazionaria dei fondi negoziali e dei Pip, fino al 4,5% delle linee azionarie dei fondi aperti: oltre 4 punti percentuali di differenza.
I numeri raccontano l’importanza di scegliere con attenzione la propria linea di investimento, un investitore che scelga una linea obbligazionaria di un Pip piuttosto che quella azionaria, va incontro a una differenza dai valori raddoppiate: compresi tra il 14% per un 60enne e l’82% per un 30enne.
Scegliere una linea di investimento
Scegliere la tranquillità, conviene?
L’altra faccia del mettersi al riparo dalle oscillazioni dei mercati, è quello di veder potenzialmente ridurre la ricchezza disponibile per gli anni della pensione, con differenze che crescono in funzione del numero di anni mancanti alla pensione.
Un’opportunità mancata per i lavoratori dipendenti silenti, iscritti automaticamente in linee di investimento a basso rischio. In questo scenario emerge la necessità di essere accompagnati da consulenti esperti quando si parla e si valuta il proprio futuro pensionistico.