Riforme e scelte per il TFR dei lavoratori
Il 2023 potrebbe accogliere diverse novità per la previdenza complementare. Anche se i tempi previsti sono ancora lunghi, nei prossimi mesi si inizieranno a definire le basi per la riforma fiscale e per quella del sistema pensionistico nel suo complesso, coinvolgendo anche le norme relative ai fondi pensione.
Il Ministero del Lavoro, guidato da Marina Calderone, sembra voler procedere per una linea favorevole alla previdenza complementare. Le ipotesi sono diverse: da nuove campagne di adesione ai fondi pensione a un nuovo inizio per la destinazione del Tfr dei lavoratori dipendenti, fino al proseguimento del silenzio-assenso per le forme complementari.
Quest’ultima ipotesi prevede che, come già avvenuto nel 2007, tutti coloro il cui Tfr è ancora accantonato in azienda, saranno chiamati a esprimere entro sei mesi di tempo se associarsi al fondo negoziale di riferimento o se rimanere nella situazione attuale. In caso di mancata scelta, quanto maturato da quel momento sarà destinato al fondo negoziale di riferimento, investito in automatico nel comparto più prudente del Fondo.