Adesioni ai fondi pensioni in crescita, ma le iscrizioni ancora non decollano. Attualmente sarebbero circa 9.6 milioni gli aderenti: neanche un terzo della forza lavoro italiana. Uomini del centro-nord, impiegati in grandi aziende e iscritti ai sindacati sono gli “aderenti-tipo”, all’appello mancano ancora giovani e donne.
A pesare sulla lente crescita secondo Mauro Maré, presidente Mefop, sono la mancanza di fiducia e il peso della famiglia, considerata un welfare naturale, per vocazione destinata a sostenere il peso della vecchiaia.
Un tema è anche quello dei lavoratori autonomi, “fortemente trascurati rispetto agli interventi che potenziano la previdenza complementare – sottolinea Nadia Vavassori, responsabile fondi pensione aperti di Amundi SGR – concentrati sui lavorati dipendenti“. Secondo Vavassori, andrebbe inoltre concessa flessibilità attorno l’uso dei fondi pensione concedendo, magari, piccoli riscatti periodici.
Per quanto riguarda le nuove generazioni, si moltiplicano ormai le iniziative per far conoscere la galassia dei fondi pensione. Arca Fondi ha dedicato a questo scopo un laboratorio di sensibilizzazione, Previverso, mentre Amundi punta sull’educazione finanziaria e il supporto digitale, con l’app Amundi di Secondapensione Plus.
Non mancano le voci che fanno divulgazione attorno al tema delle pensioni complementare, come quella di Andrea Carbone; formatore e ideatore del portale Smileconomy che usa numeri e proiezioni per raccontare l’opportunità costituita da un secondo pilastro previdenziale.